venerdì 28 marzo 2025

La terra di tutti


C’è una lunga storia alle radici degli orti del Pellicano. Un tempo tutta questa fetta di terra, circoscritta da un’ansa del fiume Lambro, era coltivata e, proprio al centro, c’era una fattoria con le stalle per le mucche, i maiali, il pollame, un asino, una capra, cani, gatti e qualche topo. Sono passati gli anni ed è cambiato tutto, ma quella vocazione contadina è rimasta intatta, come una manciata di semi sotto la neve. Gli orti del Pellicano sono sbocciati di nuovo da lì e La terra di tutti racconta come ci siamo avventurati nel mondo dell’agricoltura sociale, scoprendo ritmi e valori antichi, eppure ancora estremamente attuali. Sono stati dieci anni intesi dove lo sguardo si è adeguato a misurarsi con l’ineluttabilità dei cambi di stagione, con il prodigio continuo della “democrazia” delle api e con la condivisione della terra, del pane e della pace come buona pratica quotidiana. La terra di tutti contiene molto di più e basta soltanto un po’ di curiosità per inoltrarsi su una strada inesplorata e scoprire che anche gli alberi sorridono.

sabato 15 marzo 2025

Il team degli orti al completo


Il team degli orti è uscito dal letargo, ha cominciato a pulire le arnie e a preparare le confetture d'arancia, ma lo aspetta una grande stagione, con lo stesso entusiasmo di dieci anni fa.

venerdì 10 gennaio 2025

Tracce d'inverno

 







“La terra è come uno specchio: calma incontra calma, distacco incontra distacco”. 

(Louise Glück, Raccolto) 

martedì 17 dicembre 2024

33° Fiaccolata della solidarietà

Coro CAI - Melegnano


Il “Coro Cai Melegnano” fa parte della rete della “Coralità Nazionale” del Cai. E' una formazione corale a voci miste. E’ un coro di pianura di gente che ama e canta le montagne e le tradizioni popolari. Nato nel 1994 per decisione del consiglio direttivo della locale sezione del Club Alpino Italiano , ha nel tempo affinato il proprio repertorio, soprattutto sotto la direzione del maestro Carlo Pozzoli, intervenuta dal 2000 al 2017, che ha saputo imprimere un particolare carattere alla formazione corale melegnanese, dando vita a un repertorio che si compone sia di canti della tradizione alpina e regionale del nostro paese sia di canti popolari di altri paesi: un impasto di tradizione e innovazione che ora prosegue nella ricerca innovativa con il Direttore Silvia Berardi. Cantare insieme tra amici che amano la montagna, tra persone di generazioni diverse, con dedizione e passione, con costanza e metodo, per sé e principale collante di un coro Cai di pianura, della Bassa milanese.


Coro SACRO CUORE - Mariano Comense

La Corale Sacro Cuore nasce nell’autunno del 1979 ,desiderata dal parroco don Franco Monti e ad opera di alcuni amici che decidono di mettersi a disposizione della nascente comunità. Lo scopo della corale è quello liturgico e la prima animazione è per la messa di Natale dello stesso anno con una ventina di persone che cantano melodie a 1 o 2 voci.  Nel corso degli anni i cantori sono diventati più di 40 e i pezzi più impegnativi a 4 o 5 voci.  Nel dicembre del 1983 si organizza il primo concerto “Cantiamo il Natale”al quale ne seguiranno altri annualmente, come momento di riflessione e con lo scopo di finanziare progetti umanitari. Con le offerte raccolte sono state aiutate le popolazioni della Bosnia, Haiti, Nus, l’Aquila e i bambini tibetani profughi in India senza dimenticare la Caritas cittadina. Negli anni la Corale ha cantato ad Assisi in Santa Maria degli Angeli, a Courmayeur in Notre Dame de la Guerison, a Cuneo, Oropa, in Trentino e in Svizzera, nella comunità di Rodi Fiesso. Molte persone hanno condiviso questo lungo cammino con ruoli diversi dai cantori, agli organisti  Carlo Ottolina, Giambattista Besana che ora si alterna col giovanissimo Pietro Introzzi ed i direttori Eugenio Erba, Letizia Songia e ora dal 2023 il maestro Carlo Pozzoli che dirige la corale nella tradizionale vocazione liturgica.


(Si ringrazia don Luciano Rapelli per la gentile ospitalità.)

lunedì 2 dicembre 2024

Peppo Castelvecchio: Cavaliere della Repubblica


Da ieri sera, Peppo Castelvecchio, fondatore e presidente della comunità Il Pellicano e promotore degli orti del Pellicano è insignito dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Gli facciamo tutte le congratulazioni possibili e, come direbbe lui stesso: ottimo! [Giuseppe Castelvecchio detto Peppo si è sempre distinto nelle attività a favore degli emarginati e della promozione umana. Nato a Maleo nel 1945, ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Lodi nel 1969, dopo aver portato a termine gli studi classici e teologici nel Seminario di Lodi. Ha insegnato religione per sedici anni in diversi Istituti Superiori della Provincia di Lodi (ITIS A. Volta e ITC A. Bassi a Lodi; ITAS a Codogno e ITIS Cesaris a Casalpursterlengo) e, dopo la dispensa papale (1985) coordinatore del C.S.E. (Centro Socio-Educativo) “Villa Igea”, per sei anni con il comune di Lodi. Nei quindici anni di sacerdozio attivo ha fatto esperienza alla Casa della Gioventù di Lodi (1969-1971) con don Olivo Dragoni, al Centro Giovanile di Codogno (1971-1974) e poi a Secugnago (1974-1979) con don Peppino Barbesta. È stato parroco di Galgagnano dal 1979 al 1984. Partecipa, in collaborazione con don Leandro Rossi alla creazione delle prime e pionieristiche comunità terapeutiche di Famiglia Nuova, poi pensionato dal 1991 si laurea in Pedagogia all’Università di Parma con una tesi sulla nascita e sullo sviluppo della comunità terapeutico-riabilitativa Monte Oliveto a Castiraga Vidardo dove, nello stesso anno prende forma la comunità Il Pellicano, di cui è fondatore e responsabile ancora oggi e con cui ha svolto un ruolo di rilievo nel confronto con le istituzioni del territorio per trovare nuove strade per l’inserimento delle persone più fragili, all’insegna della condivisione di valori fondamentali: solidarietà, rispetto, cultura della pace. Autore di L’utopia possibile, in cui racconta la sua esperienza, è sposato, padre di cinque figli e nonno. Nel 2015 è stato tra i promotori degli orti del Pellicano. Vive a lavora a Monte Oliveto, dove ha sede la comunità del Pellicano].

martedì 12 novembre 2024

Ancora un passo! Verso impatto zero.

È stato un lungo cammino che ha portato la comunità Il Pellicano a raggiungere un obiettivo importante sia dal punto di vista economico sia per il valore ambientale. Con la realizzazione degli impianti fotovoltaici sulle pensiline dei parcheggi, tutte le strutture del Pellicano hanno raggiunto l’indipendenza energetica attraverso fonti rinnovabili. Non solo un passo significativo verso la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente: il progetto Verso impatto zero, sostenuto nel tempo dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi, è stata l’occasione per condividere concretamente i valori della biodiversità naturale e della solidarietà sociale con istituzioni e realtà del territorio. Cominciato nell’estate del 2021, e allora chiamato Verso impatto zero (con un pezzo di sole), il progetto prevedeva una prima implementazione dell’impianto fotovoltaico già esistente a cui ha fatto seguito quella sviluppata quest’anno con la successiva definizione di Verso impatto zero 2.0. Ancora un passo che verrà presentata presso la comunità Il Pellicano, Monte Oliveto, Castiraga Vidardo (Lo) venerdì 22 novembre 2024, a partire dalle ore 16.00. Per l’occasione saranno anche annunciati i prossimi sviluppi legati alle iniziative degli orti del Pellicano, una realtà parte della rete di agricoltura sociale del Lodigiano e inserita nel progetto AgriCulture Sociali 3.0, che nel corso dell’anno prossimo giungerà al traguardo del decimo anno di attività.

mercoledì 6 novembre 2024

I mercati del GAP, novembre e dicembre 2024


Trovate i prodotti degli orti del Pellicano ai mercati del GAP-Lodi nel mese di novembre (venerdi 8, Codogno; sabato 9, Lodi Vecchio; sabato 16, Lodi; venerdì 22, Codogno; sabato 23, Lodi Vecchio; sabato 30, Lodi) e dicembre (venerdì 6, Codogno; sabato 7, Lodi Vecchio; sabato 14, Lodi; venerdì 20, Codogno; sabato 21, Lodi Vecchio).

mercoledì 30 ottobre 2024

Un punto di vista...

A mio avviso chiunque, per una volta almeno nella vita, dovrebbe concentrare tutta la propria attenzione su una terra che ricorda, abbandonarsi totalmente a una terra che ha conosciuto, guardarla da ogni possibile punto di vista, esaminarla con curiosità, indugiarci sopra. Dovrebbe immaginare di toccarla con le mani a ogni stagione e di ascoltare i suoni ch’essa promana. Dovrebbe immaginare le creature che ci vivono sopra e ogni più piccolo moto del vento. Dovrebbe rivedere il bagliore del mezzogiorno e tutti i colori dell’alba e del tramonto. (N. Scott Momaday, 1969)