venerdì 17 aprile 2020

La nostra primavera







Bisognerà ripartire da qui, da un rapporto diverso con la natura, e con la terra che ci nutre, riprendendoci la qualità del tempo e del cibo, del lavoro e della condivisione. Gli orti del Pellicano hanno sempre assecondato le stagioni: abbiamo imparato dalle api a nasconderci d’inverno e a incontrarci di nuovo in primavera, abbiamo seguito le zucche e le verze che lentamente fioriscono in autunno e aspettiamo l’estate con tutti i suoi frutti. Con la pazienza e il rispetto dovuti all’aria, all’acqua e ai semi nei solchi, anche quest’anno, nonostante il virus, l’emergenza e il caos, nei nostri campi, la natura ci ha risposto con la gentilezza delle fragole, dell’aglio, delle cipolle che stanno sbocciando senza esitazioni. Presto saranno seguiti dagli altri frutti e dagli altri ortaggi che portano sempre un messaggio: questo piccolo e florido pianeta è molto generoso con chi lo abita nella consapevolezza di esserne un ospite, e nemmeno il più importante.