Sostenibilità sociale, ambientale, economica: è questo l’obiettivo principale di AgriCULTURE SOCIALI 3.0, progetto presentato mercoledì 22 febbraio alla presenza del prefetto di Lodi, Enrico Rottacagliata, della vicepresidente di Cariplo, Claudia Sorlini, del presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi Mauro Parazzi e con l’intervento di Paola Pozzo in qualità di project manager e presidente dell’Officina Cooperativa Sociale. Il progetto presentato persegue l’obiettivo principale di mitigare gli effetti economici della pandemia, che ha creato nuova povertà e vulnerabilità nel Lodigiano, attraverso l’agricoltura sociale. Questo settore cruciale può offrire agli individui fragili delle occasioni di formazione, di occupazione, di supporto. Con questa iniziativa, anche la Rete di Agricoltura Sociale, che già esiste nel Lodigiano, potrà rafforzarsi e diventare meglio nota nel territorio. AgriCULTURE SOCIALI 3.0 nasce su impulso della Fondazione Comunitaria di Lodi, che, attraverso la pubblicazione di una manifestazione di interesse per la co-progettazione in sinergia con l’Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi, ha sollecitato enti pubblici e privati del territorio a collaborare per la costruzione di un progetto che potesse rispondere ai bisogni delle nuove povertà facendo interagire la Rete di Agricoltura Sociale lodigiana e i servizi territoriali in un’ottica di sistema. A sostenere AgriCULTURE SOCiALI 3.0 sono Fondazione Cariplo, il Fondo Beneficenza Intesa San Paolo e Fondazione Peppino Vismara che hanno varato un programma per attenuare gli effetti delle crisi economiche che si sono succedute negli ultimi anni, rafforzando la capacità di intercettazione e di intervento delle reti locali nel rispondere al progressivo impoverimento delle famiglie. Per realizzarlo hanno messo a disposizione risorse per complessivi 363mila euro (potenzialmente aumentabili fino a oltre 500mila euro). AgriCULTURE SOCiALI 3.0 si svilupperà nell’arco di due anni e sotto il profilo pratico prevede di promuovere diverse forme di intervento: dall’orientamento e formazione alla creazione di nuove professionalità, dal sostegno individuale fino alla conciliazione tra vita e lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento