lunedì 4 settembre 2023

I traguardi del Pellicano Camp


Promosso da Agriculture Sociali 3.0, è stato un successo il primo Pellicano Camp, ospitato presso la comunità di Monte Oliveto di Castiraga Vidardo dal 24 al 28 luglio e dal 31 luglio al 4 agosto. Hanno partecipato quindici bambini che per due settimane hanno potuto scoprire la natura, le api, le galline e le coltivazioni. L’iniziativa è nata nell’ottica di favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia ed è stata sviluppata come azione della​ coprogettazione di Agriculture Sociali 3.0, nata su impulso della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi onlus, che in sinergia con l’Ufficio di Piano Ambito Lodi ha sollecitato enti pubblici e privati del territorio a collaborare sul tema dell’agricoltura sociale per dare risposte alle nuove povertà. Un progetto frutto di collaborazione che ha dato soddisfazione a bambini e genitori, ma anche alle educatrici e ai responsabili. Secondo loro il Pellicano Camp di quest’estate è stata un’esperienza sorprendente da ogni punto di vista e merita senza dubbio di essere ripetuta e, potendo, ampliata, come si evince dalle dirette testimonianze. Tutti i pareri concordano, a partire dall’opinione di Francesca Farina, una delle due educatrici che hanno seguito i bambini durante il Pellicano Camp: “È stato molto bello e interessante perché la struttura del Pellicano offre molti spunti per le attività dei bambini che sono rimasti affascinati dall’orto e dal pollaio, ma in generale da tutti gli elementi naturali, a partire dagli spazi verdi dove potevano correre, giocare e divertirsi. È un ambiente molto bello e noi l’abbiamo sfruttato restando fuori, all’aperto, per la gran parte del tempo. I bambini si sono divertiti tantissimo, ma li abbiamo scoperti davvero impegnati a scovare le uova e a raccogliere le verdure nell’orto, al punto che qualcuno chiedeva se si poteva andare tornare e qui mi ha colpito la disponibilità della comunità e dei suoi ospiti che si sono resi partecipi delle nostre attività, cogliendo anche la ventata di freschezza che hanno portato i bambini. Senza dubbio un’esperienza validissima, sicuramente da ripetere”. Lo conferma anche Noemi Sabbioni, l’altra educatrice, aggiungendo alcuni dettagli importanti: “All’inizio mi preoccupava la possibilità che potessi dare fastidio alla routine quotidiana della comunità, ma poi si sono dimostrati tutti molto comprensivi e disponibilissimi, anche a seguire da vicino i lavori e le attività con i bambini. L’ambiente, poi si è rivelato l’ideale, perché si sono molti spunti diversi: le galline, le api, gli orti e gli spazi così grandi rendono possibile giocare e divertirsi in tutta libertà. È stata senza dubbio un’esperienza molto positiva che potrebbe essere allargata e ampliata: alla fine i bambini e i genitori erano entusiasti e credo sia giusto e possibile coinvolgere ancora più famiglie”. Il Pellicano Camp ha convinto anche tutta la comunità del Pellicano, così come conferma in prima persona il suo fondatore e responsabile, Peppo Castelvecchio: “Era un’esperienza completamente nuova anche per la comunità, con tanti ospiti, che hanno i figli a casa, che hanno potuto riassaporare il senso di serenità e di accoglienza con i bambini. Per noi è un’esperienza da ripetere e da allargare perché contribuisce a completare la natura del Pellicano. È vero che nasciamo come comunità terapeutica, ma la nostra vocazione è stata quella di essere sempre disponibili alle esigenze del territorio e nelle nostre diverse opzioni abbiamo ospitato disabili, disoccupati e, più di recente, persone che devono svolgere lavori socialmente utili. La realtà degli orti, delle api, più in generale dell’ambiente e della biodiversità poi si presta in modo particolare a queste esperienze, ma anche a ricordare Il Pellicano è comunità aperta a tutti e senza dubbio il Pellicano Camp merita di essere approfondito”.

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