venerdì 28 marzo 2025

La terra di tutti


C’è una lunga storia alle radici degli orti del Pellicano. Un tempo tutta questa fetta di terra, circoscritta da un’ansa del fiume Lambro, era coltivata e, proprio al centro, c’era una fattoria con le stalle per le mucche, i maiali, il pollame, un asino, una capra, cani, gatti e qualche topo. Sono passati gli anni ed è cambiato tutto, ma quella vocazione contadina è rimasta intatta, come una manciata di semi sotto la neve. Gli orti del Pellicano sono sbocciati di nuovo da lì e La terra di tutti racconta come ci siamo avventurati nel mondo dell’agricoltura sociale, scoprendo ritmi e valori antichi, eppure ancora estremamente attuali. Sono stati dieci anni intesi dove lo sguardo si è adeguato a misurarsi con l’ineluttabilità dei cambi di stagione, con il prodigio continuo della “democrazia” delle api e con la condivisione della terra, del pane e della pace come buona pratica quotidiana. La terra di tutti contiene molto di più e basta soltanto un po’ di curiosità per inoltrarsi su una strada inesplorata e scoprire che anche gli alberi sorridono.

13 commenti:

  1. "Sempre a cavallo tra musica, letteratura e ambiente, una risorsa straordinaria che fa bene alla cultura che appare sempre più compromessa". (Gianni Zuretti)

    RispondiElimina
  2. "Stamattina mi permetto di darvi un consiglio: leggetelo!! (Marino Severini)

    RispondiElimina
  3. “Mi sento come un truffatore in un angolo della strada che tende agguati alle forme del mondo. Bevo la pioggia da un boccale senza fondo in attesa che il vento porti l'estate dentro increspati sorrisi. Ma poi esco dall'angolo e danzo sui versi dei poeti. La vita è profonda, si muove e pianta l'erba nel cielo: il pascolo infinito dei sogni”. (Annalisa Meloni)

    RispondiElimina
  4. "Il mondo raccontato in maniera diversa, con la sensibilità di un germoglio con la freschezza della neve che cade sul viso, con la curiosità di un bambino, con l'amore di due giovani fidanzati". (Guido Ferrari)

    RispondiElimina
  5. Ho già letto il tuo libro. L'ho trovato molto bello. Un tipo di scrittura intimista ed emozionale. La tua peculiarità di osservare la natura nei suoi aspetti più piccoli e nascosti affascina e ti lega alla pagina. Come hai scritto citando Anna Voltaggio, che per inciso non so chi sia, "camminare e pensare  sono in rapporto costante di reciproca intimità”. Uscito molto bene dal tuo racconto che "il futuro ha le mani sporche di terra”. Io mi sento più come il ramarro da te descritto "Un piccolo ramarro  attraversa la strada, troppo spaventato e veloce si tuffa nei cespugli. La domanda è cosa fai ancora in giro?”. (Valerio Bricca)

    RispondiElimina
  6. "Un libro così strano e singolare che sembra un romanzo". (Gianluca Di Cesare)

    RispondiElimina
  7. "Un libro sorprendente e molto, molto stimolante". (Vincenzo Petronelli)

    RispondiElimina
  8. "Rock'n'roll, terra, storie... Un libro che è una strada che scorre nei solchi di storie altrui, storie in cui perdersi e scoprire nuovi sogni". (Michele Anelli)

    RispondiElimina
  9. "Bello, sorprendente, a tratti poetico". (Gabriele Leoni)

    RispondiElimina